Il compostaggio domestico crea un circolo virtuoso che permette la trasformazione degli scarti di cibo in un prezioso fertilizzante biologico.
In Italia registriamo un accumulo di rifiuti urbani di poco inferiore a 1,5kg giornalieri procapite per un totale di circa 540 kg a testa l’anno. Di questi il 35% è costituito dalla frazione organica, una importante frazione che è possibile sottrarre al ciclo della discarica abbattendo la produzione di biogas e percolati. In questo articolo vediamo in sintesi come funziona il compostaggio domestico.
Compostaggio domestico la fase Biossidativa
La prima fase viene chiamata Biossidativa. Durante questa fase i batteri aerobi contenuti negli scarti iniziano a decomporre rapidamente gli zuccheri, i grassi e le proteine alzando la temperatura della massa organica oltre i 60°. In questo passaggio il compost è ancora immaturo e tossico per le piante. L’utilizzo diventa possibile dopo circa una settimana dall’avvio del procedimento, anche se il prodotto ottenuto non è ancora di qualità.
Compostaggio domestico: la maturazione
La fase che trasforma il compost fresco in concime organico si chiama maturazione. I protagonisti di questa fase sono i decompositori come i funghi e gli attinomiceti. I decompositori lavorano il compost a temperature più basse (40/45°) e sono in grado di ridurre i materiali più complessi come la cellulosa, l’amido e le lignine. Inoltre durante questa fase il compost viene colonizzato dai detrivori, ossia, vermi e piccoli insetti che aiutano il processo di lavorazione del terriccio arieggiandolo e arricchendolo con sostanze organiche.
Come realizzare un compostaggio domestico
Il processo di compostaggio deve avvenire in un ambiente sufficientemente umido e arieggiato; l’ambiente deve essere protetto dai raggi del sole estivi e dagli animali. La quantità di acqua ideale determina l’esatto innesco del processo; al contrario un ambiente eccessivamente secco o bagnato rischia di fermare il processo di degradazione.
Un altro parametro da considerare è il rapporto carbonio/azoto nella misura di 1 a 25/30. L’eccesso di carbonio rallenta il processo, se troppo esiguo genera cattivi odori. Allo scopo è utile inserire tra gli scarti anche carta, foglie e trucioli.
Compostaggio domestico: l’utilizzo del composter
E’ possibile compostare in cumuli o utilizzare un contenitore predisposto allo scopo come il composter. Un bidone costruito con plastica riciclata senza alcuna giuntura e saldatura; il composter é costituito da un ingresso superiore per l’inserimento degli scarti, da un corpo centrale dove avviene la fermentazione; e una base di aereazione. Inoltre il contenitore è ispezionabile per il mescolamento e il prelievo del materiale.
Gli scarti perfetti per un buon compostaggio domestico
I tipi di scarti migliori per effettuare un miglior compostaggio domestico sono:
- avanzi di frutta e cibo cotti e crudi;
- filtri di the e tisane;
- fondi di caffè;
- lettiere biodegradabili;
- tovaglioli e carta da alimenti;
- letame;
- piume;
- scarti dell’orto senza i semi;
- piante in vaso;
- terra e terriccio;
- fogliame sminuzzato (escluso quello stradale);
- trucioli di legno;
- cenere.
Inoltre vi sono scarti da inserire in piccole quantità come:
- bucce di agrumi;
- quantità in eccesso di carne e pesce;
- deiezioni;
- foglie di betulla, castagno, magnolia, pioppo, acacia;
- piante malate e loro semi.
Cosa non introdurre oltre ai materiali non biodegradabili:
- tetrapack;
- carta inchiostrata o patinata;
- noccioli, gusci, ossa grandi;
- carne e pesce in grandi quantità;
- filtri di aspirapolvere;
- fogliame stradale;
- tessuti in fibra naturale che sono stati tinteggiati
Compostaggio domestico: conclusione
Per innescare meglio la reazione di decomposizione è possibile utilizzare un attivatore come lo stesso compost; invece per riequilibrare una massa non ben avviata, si trovano in commercio degli integratori che permettono di ripristinare i giusti livelli di carbonio/azoto o fosforo e potassio.
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